panda gigante

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    mister anime

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    Il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è una specie scoperta solo di recente.

    Anche se noto da sempre ai cinesi, il panda gigante fu fatto conoscere agli occidentali solo nel 1869 dal gesuita naturalista francese padre Armand David (si chiama infatti anche "orso di Padre David"). Il primo panda gigante vivo arrivò in Occidente (Stati Uniti) solo nel 1937, suscitando grande curiosità e simpatia.

    Prima assegnato alla famiglia degli orsi (Ursidi), poi per lungo tempo associato con il panda minore e il procione in quella dei Procionidi, da qualche anno il panda gigante è nuovamente considerato appartenente alla famiglia degli Ursidi.

    Questo strano orso ha il sistema digestivo tipico dei carnivori, ma molto tempo fa si adattò a una dieta vegetariana e nella forma attuale si nutre quasi esclusivamente di steli e foglie di bambù.

    Legato alle foreste miste di bambù della Cina sud-occidentale, nelle province del Sichuan, Shan-si e Gansu, zone di vegetazione montana comprese tra i 1.800 e i 3.500 metri di altitudine e caratterizzate proprio dalla presenza di diverse specie di bambù, il panda è sempre stato considerato un animale raro, molto localizzato e in pericolo perché la sua alimentazione dipende strettamente dal bambù, di cui è molto ghiotto.

    Nascosto fra il fitto fogliame della foresta, il panda gigante mangia quasi tutto il tempo, fino a 14 ore al giorno, consumando da 12 a 14 kg di bambù dalle scarsissime proprietà nutritive.

    Contrariamente a quasi tutti gli altri orsi, il panda gigante non va in letargo d'inverno. L'animale vive un'esistenza solitaria, incontrando i suoi simili solo occasionalmente. Durante la breve stagione degli accoppiamenti, in tarda primavera o all'inizio dell'estate, diversi maschi possono riunirsi e affrontarsi per la conquista di una femmina. La stagione dura circa sei settimane, ma ciascuna femmina va in calore per soli due o tre giorni.

    La riproduzione e l'allevamento in cattività dei panda sono risultati molto difficili. Sono nati 20-30 piccoli panda negli zoo cinesi, che ne ospitano circa un centinaio (spesso è stata usata l'inseminazione artificiale), ma pochissimi negli zoo fuori dalla Cina. Attualmente ci sono circa 15 panda giganti solo negli zoo di Washington, Berlino, Madrid, Città del Messico, Parigi e Tokyo.

    I cuccioli di panda gigante pesano alla nascita da 90 a 130 grammi, ma un adulto può pesare oltre 100 kg. I cuccioli neonati hanno poco pelo e sono assai delicati: la mortalità infantile è elevatissima. Lo svezzamento ha luogo dopo sei mesi e la maturità viene raggiunta molto lentamente. La durata della vita è di 10-15 anni (anche oltre 20 in cattività, il record è 32 anni).

    MINACCE
    Le maggiori minacce per la sopravvivenza del panda gigante sono la distruzione del suo habitat e il bracconaggio per esportarne la pelle. L'esame di immagini riprese da satelliti ha evidenziato che l'habitat adatto a questa difficile specie è diminuito del 50% durante gli ultimi 15 anni, ed è ora ridotto a 11 mila kmq in sei aree isolate. La cattura accidentale in trappole poste per altri animali rappresenta un'altra importante minaccia.

    Un’ulteriore grave problema per il panda gigante è la fioritura dei bambù. A intervalli regolari (da 10 a 100 anni, a seconda della specie) le piante di bambù fioriscono tutte insieme su grandi aree, e poi muoiono. Ci vuole circa un anno prima che germoglino di nuovo dai semi, ma possono passare 20 anni prima che la foresta possa nuovamente dare rifugio e nutrimento ai panda.

    In questi casi gli animali devono trasferirsi in altre zone dove i bambù non sono fioriti. Nel passato ciò non era un grosso problema, ma con l'espansione delle popolazioni umane, vaste aree di foresta sono state tagliate per lo sfruttamento agricolo dei terreni e gli spostamenti dei panda sono diventati difficili o addirittura impossibili.


    CONSERVAZIONE – L’AZIONE DEL WWF
    Il panda gigante fu scelto quale emblema del WWF, alla sua fondazione nel 1961, da Sir Peter Scott, che lo disegnò personalmente nel vecchio logo. Da allora è diventato l'animale simbolo della conservazione della Natura.

    Il WWF cominciò a lavorare per la conservazione del panda in Cina nel 1980. L'attività iniziale, in collaborazione con il Ministero delle Foreste cinese, era focalizzata sulle ricerche sulla specie, fino allora poco studiata in natura, e sulle sue abitudini.

    Il WWF contribuì anche alla costruzione di un laboratorio di ricerca e di un centro di riproduzione a Wolong, nella più grande riserva in Cina per il panda. Il laboratorio e il centro operano dal 1984 e sono ora gestite da scienziati cinesi (il centro ospita attualmente 23 panda, e ve ne sono nati una decina). A partire dal 1985 le attività del WWF si estesero a:

    un'indagine sull'intero areale di distribuzione del panda gigante per ricavarne una stima della distribuzione e consistenza delle popolazioni;
    corsi di addestramento e fornitura di attrezzature ed equipaggiamento per guardie, scienziati e dirigenti;
    la preparazione di un programma su ciò che era (ed è) necessario per salvare il panda gigante.
    Questo programma, definito "Per la Conservazione del panda e del suo Habitat" è stato completato nel 1989. E’ stato approvato dalla Repubblica Popolare Cinese nel 1992, ed è in attesa di finanziamento da parte del governo cinese. Occorreranno circa 38 milioni di dollari in 10 anni, un quinto stanziato dalla Cina. Il WWF si è mobilizzato per la raccolta dei rimanenti quattro quinti. I contenuti principali del programma sono:

    creazione di 14 nuove riserve (in aggiunta alle 13 esistenti), che porterebbero alla protezione di 5 mila degli attuali 11 mila kmq di habitat del panda gigante;
    mantenimento o ristabilimento dei collegamenti fra le foreste abitate dagli animali ("corridoi"), ove possibile;
    rafforzamento e sviluppo delle attività rurali per ridurre la dipendenza delle popolazioni umane locali dalla raccolta dei prodotti delle foreste e dalla caccia nell'habitat dei panda giganti;
    riduzione del taglio di alberi e bambù nell'habitat dei panda giganti fuori delle riserve;
    rafforzamento dell'educazione alla conservazione e attività di informazione per il pubblico.

    Fino al 1992 il WWF aveva già speso l'equivalente di oltre 5 milioni di euro per la conservazione di specie e habitat in Cina. Attualmente il WWF è impegnato per la conservazione di questa specie attraverso un progetto nella regione del Sichuan per armonizzare lo sviluppo locale e la conservazione del panda gigante.

    Il WWF è anche impegnato con alcune organizzazioni cinesi per un programma a lungo termine. Un altro progetto prevede il supporto al Prof. Pan Wenshi, dell'Università di Pechino per uno studio sul comportamento, la selezione dell'habitat e la dinamica di popolazione del panda a Wolong. Altre attività prevedono il supporto ad alcune delle riserve che ospitano la specie, e programmi di educazione e formazione locale.


    Nome scientifico: Ailuropoda melanoleuca
    Inglese: Giant panda
    Francese: Panda géant
    Classificazione Red Data Book IUCN: EN-Endangered (minacciata)
    Distribuzione originaria: Buona parte della Cina centro-meridionale
    Distribuzione attuale: Si stima che sopravvivano 1.600 individui, divisi in 29 popolazioni. Di questi, circa 800 si trovano in 13 riserve. L’area montuosa del Minshan si estende nelle province di Sichuan e Gansu e ospita la più consistente popolazione di panda gigante: in questa area sopravvivono circa 500 individui, nelle montagne di Qinling vive la seconda popolazione di panda
     
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