il principe abusivo streaming

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    Titolo originale: Il principe abusivo
    Paese: Italia
    Anno: 2013
    Durata: 97 minuti
    Genere: Commedia



    Soggetto: Fabio Bonifacci, Alessandro Siani
    Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Alessandro Siani
    Fotografia: Paolo Carnera
    Montaggio: Valentina Mariani
    Musiche: Umberto Scipione
    Scenografia: Paola Comencini
    Costumi: Eleonora Rella Trucco: Enrico Iacoponi, Giorgio Gregorini, Barbara Morosetti, Gabriele Gregorini 
    Produttore: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz
    Produzione: Cattleya, Rai Cinema
    Distribuzione: 01 Distribution
    Data di uscita: 14 Febbraio 2013 (al cinema)







    La principessa Letizia (Sarah Felberbaum) vive nello splendido castello di un piccolo principato con suo padre il Re (Marco Messeri), e il ciambellano Anastasio (Christian De Sica). La giovane è triste e frustrata: i rotocalchi non si occupano di lei e i sudditi la ignorano. Il Re, ordina al Ciambellano di preparare un piano affinché Letizia faccia di nuovo sognare il suo popolo.
    L'imbroglio è presto fatto: fingere di innamorarsi di un povero miserabile Antonio De Biase (Alessandro Siani), napoletano disoccupato e maestro nell'arte dello scrocco, creare lo scandalo e far parlare tutti i rotocalchi. Il piano viene attuato: Letizia e Antonio si scontrano "fortuitamente" e lo squattrinato viene ammesso a varcare la soglia del castello. Per accedere ai "piani alti" dovrà seguire gli insegnamenti di etichetta e galateo imposti dal rigido Anastasio. La noiosa vita di corte viene ravvivata dall'inatteso arrivo degli amici di Antonio: Pino (Lello Musella) e Ivan (Nello Iorio) e la cugina Jessica (Serena Autieri).
    Sarà proprio Jessica a portare un po' di scompiglio nel piccolo principato: il Ciambellano uomo serioso e tutto d'un pezzo si ritrova improvvisamente infatuato dalla solarità e semplicità della bella fruttivendola.
    Ma per conquistarla dovrà calarsi nei panni popolari e per nulla nobili della bella Jessica Quagliarulo, e tentare di rubarle il cuore. Contro ogni rigido protocollo, sarà il povero Antonio a dare una grande mano al ciambellano, arrivando pian piano a un rapporto di profonda amicizia e stima che annulla totalmente le differenze tra il ricco e il povero.
    Un intreccio di situazioni romantiche e comiche per una commedia esilarante e ricca di colpi di scena.







    Le principesse delle favole, nel XXI secolo, sono state sostituite da attricette, soubrette e, perfino, squallide escort.
    E’ per questo, forse, che Letizia alias Sarah Felberbaum, residente nello splendido castello di un piccolo principato, viene completamente ignorata dai rotocalchi, a differenza di quanto avvenuto con le sue più anziane familiari.
    Ed è forse anche per questo che il comico napoletano Alessandro Siani, reduce dal successo di "Benvenuti al Sud" (2010) e "Benvenuti al Nord" (2012), ha deciso di renderla protagonista nel suo primo film da regista; al cui interno, inoltre, ricopre il ruolo del disoccupato e maestro dello scrocco Antonio De Biase, del quale la giovane donna, su idea del ciambellano Anastasio, ovvero Christian De Sica, deve far finta di innamorarsi per far sì che il suo popolo torni a sognare.
    Quindi, l’interprete di "Ti lascio perché ti amo troppo" (2006) e "La seconda volta non si scorda mai" (2008) torna a lavorare con colui che affiancò in "Natale a New York" (2007) e "Natale in crociera" (2008), il quale, oltre a portare in scena magnificamente – come di consueto – un personaggio che tanto ricorda quelli spesso incarnati dal padre Vittorio, finisce anche per ritrovarsi infatuato dalla solarità e dalla semplicità di Jessica, cugina del protagonista, cui concede anima e corpo Serena Autieri.
    Nel corso di circa novantasette minuti incentrati sì sulla gettonatissima – e il più delle volte vincente – tematica dello scontro tra diverse classi sociali, ma destinati in particolar modo a regalare uno spettacolo continuamente alternato tra la risata all’italiana (Daniele, tra l’altro, istruisce Anastasio nel comportamento da "napoletano popolare") e la moderna fiaba romantica a stelle e strisce (abbiamo addirittura un momento ballato e cantato).
    Una moderna fiaba che, comprendente nel cast anche un cattivo Marco Messeri nei panni del re, intende ribadire che si può vivere senza soldi, ma non senza amore; sfoderando un luogo comune sempre più difficile da considerare attendibile nella realtà del sempre più cinico terzo millennio, ma che non dispiace mai sentire ricordato all’interno del grande schermo... soprattutto se fatto tramite una gradevole e tutt’altro che volgare commedia che, pur senza eccellere, non ci spinge affatto a storcere il naso nei confronti del Siani dietro la macchina da presa. 

    Critica: Così come un ranocchio baciato da una principessa, il film si trasforma lentamente dalla farsa del primo atto alla favola del secondo. Il clima della storia subisce un cambio repentino senza abbandonare completamente la risata offrendo ampi panorami per i buoni sentimenti. D'altra parte lo script del Il principe abusivo lo mette in chiaro fin dalla prima battuta, "C'era una volta...", come andrà a finire. A costo di risultare stucchevole nel finale, Siani persegue caparbiamente l'intento di offrire al pubblico un momento di svago dalla forte connotazione ottimistica. Non si ode una singola parolaccia per tutto il film, si vede una Napoli molto cinematografica e priva di etichette, la barriera tra ricchi e poveri è sgretolata dall'amore. Chi uscirà dal cinema più sereno di come è entrato, avrà visto il film che Siani voleva fare. 
    (Antonio Bracco) 


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